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Quanto è sicura l'anestesia

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L'anestesia moderna è sicura, nonostante le denunce dei mass-media. Spesso si dimenticano i rischi che quotidianamente ognuno corre e accetta: per esempio il rischio di morte per un incidente di macchina è pari a 1 a 10.000, contro quello di 1 a 100.000-500.000 nel corso dell'anestesia, cioè il rischio di morte in anestesia è 10-50 volte inferiore rispetto all'uso quotidiano della macchina. ( RISCHI DI OGNI GIORNO )

Che cosa rende l'anestesia sicura?
Nonostante siano effettuati interventi sempre più complessi in pazienti con malattie molto più gravi, la sicurezza dell'anestesia è aumentata nel corso degli anni.

I fattori che hanno contribuito alla sicurezza totale della moderna anestesia sono:
a) la preparazione dell'anestesista, che è responsabile della tua sicurezza e della tua salute dall'inizio dell'anestesia fino alla tua dimissione. Come i piloti che compiono il controllo dell'aereo prima della partenza, così l'anestesista:

  • si assicura che tutta l'attrezzatura anestesiologica sia ben funzionante prima che tu venga sottoposto/a all'intervento e sa cosa fare se durante la tua anestesia si verifica un problema con una delle attrezzature,
  • rimane sempre con te durante l'intervento, ti osserva, guarda cosa fa il chirurgo e controlla continuamente i numeri dei monitors che misurano ogni cosa che ti riguarda mentre sei sotto gli effetti dell'anestesia
  • è pronto a intervenire tempestivamente in caso di complicanze legate all'intervento o ai farmaci dell'anestesia per la competenza nel trattamento delle emergenze.


b)
i farmaci: la prima anestesia venne effettuata nel 1846 con un farmaco, l'etere, a cui si aggiunse nel 1867 il cloroformio. Entrambi presentavano alcuni problemi:

  • la loro inalazione non era piacevole per l'odore e la sensazione di soffocamento
  • l'induzione dell'anestesia era molto spesso lenta e i pazienti ogni tanto si agitavano e dovevano essere tenuti fermi
  • i pazienti richiedevano dosi molto elevate per essere profondamente addormentati in modo da permettere al chirurgo di operare
  • i pazienti dormivano a lungo dopo l'intervento dal momento che il farmaco usato veniva eliminato solo con la respirazione
  • vomito e dolore postoperatorio erano veramente comuni.

Dal 1940 gli anestesisti hanno avuto a disposizione nuovi agenti anestetici, che, essendo meno assorbiti dai grassi e avendo quindi una durata d'azione più breve, hanno permesso all'anestesista di controllare la profondità dell'anestesia in modo più adeguato alle richieste di ciascun paziente.

c)
le attrezzature usate in sala operatoria: nel 1970 l'anestesia era effettuata negli ospedali italiani solo con bracciale di pressione ed uno stetoscopio. Da allora nuove attrezzature, più sofisticate, sono state introdotte. Il risultato è che gli anestesisti sono ora più esperti è più precisi nel rilevare e valutare quello che succede ai loro pazienti.

Fonti


  • Adams AM, Smith AF. Risk perception and communication: recent developments and implications for anaesthesia. Anaesthesia 2001; 56: 745-755.


  • J. Thieblemont et al. La perception et la communication du risque médical. Quelles implications pour les consultations préanesthésiques? Annales Françaises d’Anesthésie et de Réanimation 2006; 25: 50- 62


Ultimo aggiornamento il 20/10/2010

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Aggiornato al: 20 dic 2010

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