Menu principale:
AREA PUBBLICA > Informazioni > Farmaci & Attrezzature
Alcuni farmaci somministrati dall’anestesista sono iniettati, ma altri sono inalati. Per erogare questi farmaci inalati, come l’ossigeno, il tuo anestesista utilizza un apparecchio di anestesia.
Com’è fatta la macchina di anestesia?
L’apparecchio di anestesia è costituito da tre elementi principali: un miscelatore di gas con un sistema di distribuzione, un circuito respiratorio, un ventilatore ed un insieme di monitor. Alcune ditte hanno recentemente sviluppato macchine altamente complesse integrate elettronicamente, chiamate anche stazioni di lavoro anestesiologiche
Il miscelatore di gas ed il sistema di distribuzione
L’apparecchio di anestesia è connesso ad una sorgente di gas purificati, che sono costituiti normalmente dall’ossigeno e dal protossido di azoto. Altre macchine hanno anche una sorgente di aria compressa. Tutti i gas sono miscelati in uno speciale contenitore, che assicura un’accurata concentrazione e limita la quantità minima di ossigeno che può essere usata, a cui l’anestesista può aggiungere un agente anestetico (inalatorio). Quest’ultimo, inizialmente in forma liquida e contenuto in flaconi, viene inserito in un congegno chiamato vaporizzatore, che lo converte in gas e lo aggiunge alla miscela dei gas precedenti in concentrazione accuratamente controllata.
Il circuito respiratorio dell’anestetico ed il ventilatore
L’anestesista determina la velocità del flusso della miscela finale dei gas forniti al sistema di respirazione. Questo è costituito da una serie di tubi di tre centimetri di diametro, a cui si connettono sia la maschera che il tubo endotracheale, come pure il ventilatore. Il sistema di respirazione è spesso collegato ad un contenitore di granuli di “calce sodata” per assorbire l’anidride carbonica che il paziente elimina con ciascun respiro.
Il ventilatore è un congegno automatico di respirazione, che controlla il ritmico riempimento e svuotamento dei polmoni del paziente in modo programmato. L’anestesista regola il flusso dei gas, la concentrazione di ossigeno e degli agenti anestetici, la quantità di gas per ciascun respiro ed il numero di atti respiratori al minuto.
I Monitor
Alcune persone pensano che l’anestesista non faccia niente durante l’intervento, una volta che l’anestesia è iniziata. Al contrario gli anestesisti sono molto occupati ad osservare e valutare i loro pazienti, l’evoluzione dell’intervento, il chirurgo e tutta l’equipe che lavora in sala operatoria.
Mediante l’osservazione e la valutazione (elaborazione di tutte le informazioni) il tuo anestesista è in grado, se necessario, di modificare in tempo reale i farmaci ed i liquidi di cui hai bisogno durante l’anestesia e l’intervento.
Alcune informazioni che il tuo anestesista valuta provengono da monitor speciali che registrano in continuo i parametri che rilevano.
Due tipi di monitor sono usati per fare controlli continui:
Ultimo aggiornamento il 20/10/2010